Michelfranco Sbarato

Amare profondamente il teatro e poterlo vivere dall'interno, come attore, in età…matura, è uno di quei regali che a volte la vita inaspettatamente ci riserva.

Inoltre recitare con un gruppo di veri amici, sotto la guida di un bravo e paziente regista, senza gelosie od invidie, divertendosi ancor prima di divertire il pubblico, è veramente una gioiosa esperienza.

Pur senza disdegnare parti comiche o macchiette, tendenzialmente mi sento più adatto per ruoli "seri" o portatori di un messaggio che vada al di là del personaggio che lo rappresenta. In questo contesto ho avuto la fortuna di poter recitare nella parte di Laser ne "L'ererdità 'd magna Ninin": figura di un uomo solo, misogino e disincantato che tuttavia non ha dimenticato di vedere il lato comico della vita.

Ma la parte che più mi gratifica è il monologo de "La livella" di Totò, sia in lingua originale che in piemontese: è un'interpretazione che sento intimamente e che è sempre apprezzata dal pubblico.