Piero Bertea

Credo che già alla nascita abbiamo nel nostro codice genetico una serie di attitudini verso qualcosa, una specie di musa ispiratrice che potrà in seguito svilupparsi e sfociare nella poesia, nell'arte, nella musica o in attività sportive.

Fin da piccolo mi cimentavo con improvvisazioni varie, imitazioni o presentazioni davanti a gruppi di amici attenti e divertiti. Venne così l'occasione di realizzare il mio "sogno nel cassetto"; con un gruppo di amici abbiamo iniziato 25 anni or sono questo impegnativo percorso di recitazione teatrale che mi ha arricchito interpretando personaggi ora comici, ora più seri, sempre cercando di metterci una nota personale.

Fra i tanti che ho rivestito, quello che ho sentito più mio è la figura di Don Taverna nei suoi "sagrin", per la sua umanità semplice e la sua auto-ironia che oggi purtroppo molte volte manca, nel nostro modo di vivere frettoloso e superficiale.